Dopo aver dato una prima definizione generale di bilinguismo nel primo post, passiamo ad interessarci dei criteri usati per studiare il bilinguismo. Questi criteri possono basarsi sull'età a cui si è appresa una seconda lingua, sulle modalità in cui questa lingua è stata appresa e sul livello di livello raggiunto in entrambe le lingue. Possiamo dunque affermare che in base al punto di vista si sono formati diversi modi per cercare di definire la competenza bilingue.
Si parla di bilinguismo compatto quando un individuo ha appreso le lingue contemporaneamente prima dei sei anni, perché esse erano usate indifferentemente dal padre e dalla madre. Nel bilinguismo coordinato, invece, la seconda lingua è stata appresa perfettamente prima della pubertà, ma comunque in un ambiente diverso da quello familiare. Nel bilinguismo subordinato, infine, una delle lingue rimane la lingua base mentre le altre vengono adoperate utilizzando sempre come intermediaria la prima lingua. Tuttavia, altre definizioni hanno preso come punto di riferimento il momento in cui una o più lingue sono state acquisite. Da questo punto di vista, si distingue tra bilinguismo precoce o tardivo, in base all’eventualità di essere stati esposti alle due o più lingue, rispettivamente, fin dalla nascita o dopo aver raggiunto un certo livello di maturazione nella propria prima lingua. Similmente, dal punto di vista del livello di competenza raggiunto nelle varie lingue, si parla di bilinguismo bilanciato se la persona ha acquisito e usa due o più lingue in modo simile, oppure di bilinguismo dominante se ha una maggiore abilità nell’usare una o alcune delle lingue che conosce rispetto ad altre.[fonte]
Queste sono solo alcune delle possibili tipologie di bilinguismo, che ci possono far capire quanto questo fenomeno sia ampio e complesso.
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