Alcuni di questi miti, sono tutt'ora presenti e diffusi, alcuni di questi sono: il bilinguismo può causare ritardi, provocare confusione tra le lingue che verrebbero mischiate, se introdotto in età precoce può essere dannoso per lo sviluppo del bambino o richiedere uno sforzo cognitivo troppo forte per un cervello così giovane e infine pensare che due lingue tolgano spazio e risorse allo sviluppo cognitivo generale.
Antonella Sorace, ne "Un cervello, due lingue: vantaggi linguistici e cognitivi del bilinguismo infantile" ci spiega perché queste supposizioni siano sbagliate. Ella sostiene che in aggiunta a benefici ben noti,come l’accesso a due culture, la maggiore tolleranza verso le altre culture, e gli indubbi futuri vantaggi sul mercato del lavoro,il bilinguismo conferisce benefici molto meno conosciuti, ma forse anche più importanti, sul modo di pensare e agire in diverse situazioni.
Per la studiosa, il
cervello è perfettamente in grado di ‘gestire’ due o più lingue
simultaneamente fin dalla nascita (basti pensare che in molte parti
del mondo è perfettamente normale crescere
multilingui). L’esperienza di gestire due lingue fin dall'infanzia si riflette in una serie di effetti positivi in ambiti sia linguistici che non linguistici. Uno di questi effetti è una maggiore conoscenza spontanea della struttura del linguaggio. I bambini bilingui hanno infatti una maggior abilità nel distinguere tra forma e significato delle parole. Inoltre la conoscenza intuitiva della struttura delle lingue avvantaggia i bambini bilingui nell'apprendimento di una terza o quarta lingua.
multilingui). L’esperienza di gestire due lingue fin dall'infanzia si riflette in una serie di effetti positivi in ambiti sia linguistici che non linguistici. Uno di questi effetti è una maggiore conoscenza spontanea della struttura del linguaggio. I bambini bilingui hanno infatti una maggior abilità nel distinguere tra forma e significato delle parole. Inoltre la conoscenza intuitiva della struttura delle lingue avvantaggia i bambini bilingui nell'apprendimento di una terza o quarta lingua.
Per Sorace un altro beneficio poco noto del bilinguismo è una maggiore e più precoce consapevolezza
che altre persone possono vedere le cose da una prospettiva diversa
dalla propria. Inoltre il bilinguismo si collega ad aspetti cognitivi più generali riguardanti il controllo esecutivo sull'attenzione. La ricerca ha
dimostrato che i bilingui sono di solito avvantaggiati, rispetto ai
coetanei monolingui, nel passaggio rapido da un compito ad un altro
quando entrambi i compiti richiedono attenzione selettiva e capacità
di ignorare fattori interferenti.
Ci sono ancora dibattiti tra gli studiosi su quali siano gli effettivi vantaggi e svantaggi dell'essere bilingui. Alcune ricerche suggeriscono una problematica riguardante un vocabolario più ridotto rispetto ai monolingui, ma non ci sono ancora posizioni chiare a riguardo.
In ogni caso, si può affermare con certezza che i vantaggi legati all'essere bilingue superino chiaramente gli svantaggi.
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